Cos’hanno in comune agricoltura, energie rinnovabili e sostenibilità? Sono gli elementi principali dell’Agrovoltaico – il nuovo sistema di approvvigionamento energetico pensato per le aziende dei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.
- Agrivoltaico: una premessa
- Cos’è l’agrovoltaico (o agrofotovoltaico) e come funziona
- Perché l’agrovoltaico è un sistema sostenibile?
- Tutti i vantaggi dell’agrovoltaico
- Cosa serve per installare un impianto agrovoltaico
- Dimensioni degli impianti agrivoltaici
- L’agrofotovoltaico in italia
- Differenze tra agrovoltaico e agrisolare
- Gli incentivi per impianti agrivoltaici
- Parco Agrisolare 2023, il nuovo bando per le aziende agricole
1. Agrivoltaico: una premessa
A seguito del rilancio delle politiche energetiche orientate alla realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili (il fotovoltaico in particolare), e soprattutto con l’adozione del P.N.R.R. e la disponibilità di fondi sostanziosi, anche in Italia si parla sempre più spesso di agrovoltaico (o agrivoltaico).
Ma andiamo con ordine: cos’è esattamente l’agrovoltaico? Come sono fatti gli impianti agrivoltaici e che vantaggi portano a chi li installa?
2. Cos’è l’Agrovoltaico (o Agrofotovoltaico) e come funziona
Per OMNIA SOLAR l’Agrovoltaico è un ambito di grande interesse, poiché rappresenta l’integrazione virtuosa tra agricoltura – settore vitale per l’economia nazionale – e fotovoltaico, la fonte di energia green per eccellenza.
Nella pratica, è un sistema di approvvigionamento energetico basato sull’energia solare dedicato alle aziende del settore agricolo e zootecnico che cercano un modo sostenibile e non invasivo per alimentare i propri consumi di energia.
L’installazione di un impianto fotovoltaico elevato da terra fornisce energia pulita e a km 0 per l’autoconsumo, rendendo più autosufficiente e competitiva l’azienda agricola che sceglie l’agrivoltaico, senza sottrarre suolo alle colture o ai pascoli.
L’agrofotovoltaico è una risorsa per il settore agricolo e zootecnico del nostro Paese nella corsa verso la decarbonizzazione del sistema energetico, e parallelamente è un’opportunità per massimizzare la sostenibilità economica delle imprese agricole italiane.
3. Perché l’Agrovoltaico è un sistema sostenibile?
È facile capire perché l’agrovoltaico sia considerata una soluzione sostenibile per soddisfare i consumi del settore agricolo senza intaccarne la produttività. Innanzitutto, il fotovoltaico è un sistema “pulito” che sfrutta l’energia solare, non consuma risorse fossili e non produce inquinamento.
L’impatto ambientale degli impianti fotovoltaici è minimo, e lo sappiamo bene noi di OMNIA SOLAR che abbiamo fatto della sostenibilità energetica la nostra filosofia di business.
Inoltre, alimentare un’azienda agricola, un allevamento o un’industria di trasformazione con l’energia solare prodotta dall’agrifotovoltaico rientra nel processo di transizione energetica che rappresenta il nuovo orizzonte dei settori produttivi in Italia e non solo.
4. Tutti i vantaggi dell’Agrovoltaico
Installare un sistema agrofotovoltaico per coprire il fabbisogno energetico di un’attività agricola o zootecnica è senza dubbio una scelta ecosostenibile, ma vediamo nello specifico quali sono i vantaggi per chi sceglie questo sistema:
- Produce energia con un ridotto impatto ambientale grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili (il sole) anziché di fonti fossili non rinnovabili;
- Non alimenta l’inquinamento atmosferico né le emissioni di gas serra, contribuendo al raggiungimento della carbon neutrality;
- Aumenta la produttività e la competitività delle aziende agricole grazie alla riduzione dei costi energetici;
- Rappresenta un’opportunità per gli agricoltori di diversificare le entrate, perché oltre a sfruttare l’energia autoprodotta per alimentare le proprie attività (riducendo i costi per l’acquisto di energia da terzi), possono vendere l’energia in eccesso;
- Crea zone d’ombra a terra importanti per proteggere certe colture dagli eventi climatici estremi;
- Riduce lo stress termico e l’evaporazione dell’acqua dai terreni, e di conseguenza riduce il fabbisogno idrico delle colture;
- Stimola l’innovazione dei processi agricoli verso una maggiore ecosostenibilità e competitività, soprattutto grazie alla diffusione dell’agricoltura di precisione e dei sistemi di recupero dell’acqua piovana.
5. Cosa serve per installare un Impianto Agrovoltaico
Per realizzare un qualunque impianto agrofotovoltaico in un’azienda agricola, zootecnica o di trasformazione, l’elemento fondamentale da cui partire è la descrizione minuziosa del sito di installazione. In questa analisi dovranno risultare:
- la descrizione del tipo di terreno su cui si intende installare l’impianto
- la superficie e la tipologia di copertura vegetale
- l’eventuale pendenza
- il grado di esposizione ai raggi solari
- l’eventuale presenza di vincoli (es. paesaggistici, urbanistici, ecc.)
6. Dimensioni degli Impianti Agrivoltaici
Ad oggi sono due le configurazioni più diffuse per gli impianti agrifotovoltaici:
- Sistemi elevati da terra, che permettono un maggiore sfruttamento del terreno sottostante
- Sistemi interfilari a livello del suolo
Le strutture possono essere alte da un minimo di 2,2 metri ad un massimo di 5 metri, con distanziamento medio interfilare di 6 metri, che varia in base alla destinazione (agricola o zootecnica) del terreno.
Gli impianti sopraelevati consentono di produrre energia senza compromettere l’uso abituale dei terreni. Secondo alcuni studi di ENEA, fino al 90% dei terreni sottostanti gli impianti agrivoltaici possono essere coltivati con tecniche standard e comuni macchine agricole.
Per individuare le coltivazioni che trarrebbero i maggiori benefici dalla posa di un impianto solare sopraelevato, si parte da uno studio agronomico del luogo. Sembrerebbe che tra le colture più adatte ci sarebbero patate, insalata, spinaci, zucchine, cetrioli, fave, fagioli e cipolle.
In base ai prodotti agricoli che si vogliono coltivare e alle lavorazioni necessarie, l’impianto agrovoltaico avrà dimensioni, strutture e altezze diverse.
Inoltre, l’aumento di potenza specifica per singolo pannello FV garantisce un significativo livello di produzione elettrica anche con impianti di ridotte dimensioni installati in aree piccole o limitate dagli spazi necessari per la mobilità dei mezzi agricoli.
7. L’Agrofotovoltaico in Italia
L’Italia è un paese che per sua natura (geografica e climatica) ben si presta all’installazione di impianti alimentati ad energia solare, grazie al clima mediterraneo, all’abbondanza di sole e di luoghi adatti all’installazione di più filari di pannelli fotovoltaici.
La sfida della decarbonizzazione e la transizione energetica hanno reso l’agrovoltaico una soluzione green particolarmente adatta ai nostri tempi e alle esigenze energetiche del nostro Paese, in grado anche di rispondere alle istanze nazionali e globali in tema di sostenibilità ambientale.
Nel giugno 2022, l’ex Ministero della Transizione Ecologica (ora Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha pubblicato le Linee Guida in materia di Impianti Agrivoltaici, un documento che descrive le caratteristiche e i requisiti minimi affinché un impianto fotovoltaico possa essere definito “agrivoltaico”. Queste linee guida valgono sia per gli impianti più tecnologicamente avanzati che rientrano tra i beneficiari degli incentivi del PNRR, sia per tutti gli altri impianti agrovoltaici che possono comunque portare ad un’integrazione più sostenibile tra agricoltura e produzione energetica.
8. Differenze tra Agrovoltaico e Agrisolare
Si parla di agrisolare (o agrosolare) per indicare gli impianti fotovoltaici installati sui tetti degli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico o agroindustriale. In questi casi, gli impianti fotovoltaici serviranno a soddisfare i consumi energetici di fattorie, stalle, allevamenti e stabilimenti di trasformazione.
La filosofia dell’agrivoltaico, invece, va oltre l’utilizzo dell’energia solare per alimentare le attività agricole, e sviluppa un legame molto più stretto e simbiotico con il suolo e le coltivazioni. L’installazione di moduli FV a terra non è più sinonimo di “perdita o spreco di suolo”, al contrario i nuovi sistemi fotovoltaici elevati da terra garantiscono numerosi vantaggi per le colture.
L’impianto fotovoltaico a terra offre ombra e riparo da fenomeni climatici dannosi per le colture, come grandine o bombe d’acqua – sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Il sistema agrivoltaico prevede anche lo svolgimento di controlli per monitorare il microclima e la fertilità del suolo sottostante l’impianto, oltre al risparmio idrico dovuto alla minore evaporazione dell’acqua.
9. Gli incentivi per impianti agrivoltaici
Dal 2021 grazie al D.L. “Semplificazione bis” n. 77/2021 sono stati introdotti incentivi specifici per l’agrovoltaico. Si può accedere a questi incentivi per installare sistemi agrivoltaici purché adottino soluzioni innovative come il montaggio dei moduli FV sollevati da terra.
L’accesso agli incentivi statali per gli impianti agrofotovoltaici è inoltre subordinato alla concomitante implementazione di sistemi di monitoraggio per verificare l’impatto sulle coltivazioni, la produttività, la continuità delle attività agricole e il risparmio idrico.
Ad ogni modo, l’implementazione di sistemi agrofotovoltaici oggi gioca un ruolo cruciale nel processo di decarbonizzazione del Paese.
OMNIA SOLAR ha progettato Performance, una linea di moduli bifacciali specifica per impianti a terra che permette di ottenere la massima resa produttiva catturando anche la luce riflessa dal terreno. Su questa linea viene offerta una delle più alte garanzie sul mercato: 40 anni. Con OMNIA SOLAR potete contare sulla pronta consegna, il servizio di assistenza alla progettazione e una consulenza pre e post-vendita senza paragoni.
Se sei un imprenditore agricolo o hai un’azienda agricola o agroindustriale, cogli questa nuova opportunità con OMNIA SOLAR e dai nuovo slancio alla tua attività grazie al risparmio economico e ai vantaggi che puoi ottenere da una copertura fotovoltaica.
10. Parco Agrisolare 2023, il nuovo bando per le Aziende Agricole
Per incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici su fabbricati agricoli, invece, questa primavera il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha firmato il decreto che prevede il nuovo Bando Parco Agrisolare 2023. Il bando, finanziato dal PNRR, prevede lo stanziamento di 1 miliardo di euro, recuperati dalle risorse già assegnate tramite il primo bando del Parco Agrisolare (scaduto a ottobre 2022), rimaste inutilizzate.
In cosa consiste il nuovo bando Parco Agrisolare 2023
Ai progetti che otterranno l’approvazione, saranno garantiti l’acquisto e l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture dei fabbricati agricoli, la realizzazione di sistemi di accumulo e la copertura dei costi di connessione alla rete. Potranno inoltre essere eseguiti interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico delle strutture, come l’isolamento termico dei tetti, la creazione di un sistema di aerazione in concomitanza alla sostituzione del tetto, e la rimozione dell’amianto ove presente.
Novità del bando 2023 rispetto alla prima edizione
- Aumenta il contributo a fondo perduto per le imprese agricole
- Viene introdotto l’autoconsumo condiviso
- Abolito il vincolo di autoconsumo in diversi casi
- Raddoppia sia la potenza installabile senza consumo di suolo che la spesa massima concessa per i sistemi di accumulo e ricarica.
Chi può beneficiare degli incentivi del bando Parco Agrisolare
I soggetti beneficiari del bando 2023 sono:
- gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
- le imprese agroindustriali dotate di uno dei codici ATECO elencati sul sito del Ministero come codice ATECO prevalente;
- le cooperative agricole o consorzi che svolgono coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse;
- le reti d’impresa e comunità energetiche rinnovabili (CER).
Restano esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore a € 7.000,00.
Certificazione RoHS sui pannelli fotovoltaici
Per accedere ai fondi del Bando Parco Agrisolare 2023 è necessario che i pannelli fotovoltaici installati siano conformi alla direttiva RoHS, che stabilisce che tutti i prodotti elettronici in circolo nel Mercato Europeo non devono contenere elementi o sostanze chimiche nocive.
Nel caso di realizzazione di nuovo impianto fotovoltaico, i pannelli installati dovranno tassativamente rispettare le disposizioni CEI, essere dotati della Marcatura CE e della certificazione di conformità alla direttiva RoHS. In caso contrario, la pratica per accedere ai fondi del Bando sarà bloccata. Fate quindi attenzione a selezionare pannelli fotovoltaici con la certificazione RoHS per il vostro nuovo impianto agrisolare!
Inoltre, trattandosi di fondi stanziati nell’ambito del PNRR, è necessaria una dichiarazione sul rispetto del principio di “non arrecare un danno significativo all’ambiente (DNSH)”.
Quali sono gli incentivi in vigore
- Contributo a fondo perduto fino all’80%: per aziende agricole attive nella produzione primaria e per imprese agroindustriali, per proprio autoconsumo o per autoconsumo condiviso nel caso di aziende costituite in forma aggregata.
- Contributo a fondo perduto dal 30 al 50%: per progetti che eccedono il vincolo dell’autoconsumo.
- Contributo a fondo perduto dal 30 al 40%: per l’autoconsumo (o autoconsumo condiviso) di imprese che trasformano prodotti agricoli in non agricoli, e di tutte le imprese che non rientrano nelle definizioni precedenti.
Se sei un imprenditore agricolo o hai un’azienda agricola, non lasciarti sfuggire questa occasione, e rinnova la tua attività con OMNIA SOLAR e gli incentivi del Bando Parco Agrisolare 2023. Siamo a tua disposizione per maggiori informazioni o per consulenze specifiche.
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